Nuove abitudini introdotte con il lockdown: rimarranno anche dopo la pandemia?

Dopo il lockdown è tempo di ripartire, ma non tutto è tornato come prima. Diverse analisi sottolineano come i cambiamenti introdotti nei due mesi di isolamento abbiano portato nelle case nuove abitudini, alcune dirette conseguenze dello smart working altre invece più inerenti alla ricerca del benessere anche tra le mura domestiche.
Lo stop forzato ha cambiato molti aspetti delle vite degli italiani: molti hanno scoperto nuove soluzioni per la spesa online, le lezioni di yoga su YouTube e i corsi di aggiornamento. È cambiata la gestione del tempo a disposizione, così ci si sofferma con maggior attenzione a considerare gli acquisti, ci si impegna a programmare eventi e a pianificare attività che prima non erano mai state prese in considerazione (basti pensare alla ginnastica in salotto o all’aperitivo su Meet).
Rivoluzionare le abitudini ha anche portato molte persone a ripensare alcuni aspetti del proprio stile di vita. Giovani e meno giovani stanno rimettendo al primo posto la qualità degli ingredienti, le filiere a chilometro zero, il made in Italy minacciato dalla chiusura del mercato globale. Ha riguadagnato terreno anche e tutto ciò che è legato in generale alla sostenibilità, alla cura del corpo e al benessere fisico.     
Iniziata la fase due, rimangono alcune buone nuove abitudini, in grado di migliorare la qualità della nostra vita, non solo per la fase 2 ma anche per quando ci saremo finalmente liberati del virus. 

1. Cambia il carrello della spesa
Nei due mesi di lockdown abbiamo riscoperto l’importanza delle materie prime: farina e lievito soprattutto, tanto che per alcuni giorni nelle grandi città è stato difficile recuperare anche solo un quadratino di lievito per fare il pane o la pizza in casa. Per evitare di uscire spesso per la spesa abbiamo riempito dispense di prodotti a lunga conservazione e scelto ingredienti surgelati. Abbiamo scoperto nuovi modi di fare la spesa: molti produttori si sono organizzati con shop online o hanno aderito a piattaforme già esistenti per vendere i loro prodotti.
2. Più attenzione al made in Italy, alle filiere corte e al km 0
Chiusi in casa abbiamo iniziato ad avere nostalgia dei piccoli negozi del nostro quartiere. Ci sono mancati i consigli del libraio di fiducia, le vetrine da sbirciare con i trend della nuova stagione. Anche in questo caso nella Fase 1 ma soprattutto in questo inizio di fase 2, è stata registrata una maggiore attenzione per le filiere corte e per i prodotti nostrani. Proprio i marchi del made in Italy registrano buoni risultati e insieme a loro i portali che li valorizzano
3. Più spazio al benessere
Con le palestre chiuse e una limitata possibilità di allenarci fuori casa, abbiamo cercato soluzioni alternative. Per restare in forma nonostante il lockdown, per rilassarci dopo una giornata di smartworking. Per divertirci insieme ai bambini, per aiutarli a muoversi un po’. Abbiamo scaricato app per allenamenti e guardato video su YouTube, seguito lezioni su Zoom e scaricato soprattutto un po’ di tensione.
4. Più formazione professionale
Con più tempo a disposizione siamo, nella maggior parte dei casi, riusciti a dedicare un po’ di tempo alla formazione professionale. Abbiamo fatto di necessità virtù: abbiamo imparato a gestire le riunioni online (telecamera, microfono, scarica app e avvia presentazioni), ma abbiamo anche trovato on line tante soluzioni condivise da professionisti di ogni settore. Il lockdown ha aperto nuove vie di apprendimento non solo per i bambini ma anche per gli adulti. Abbiamo seguito i webinar messi a disposizione spesso in maniera gratuita da molte agenzie e molti professionisti attivi sul web.
5. Più attenzione alla sicurezza online
Con la necessità di effettuare un maggior numero di operazioni online abbiamo cercato di capire meglio come funzionano i pagamenti digitali e come possiamo proteggerci da chi vuole approfittarne per sottrarci informazioni personali o denaro. Se c’è un aspetto positivo in questa crisi, infatti, è che tutti noi forse stiamo imparando come comprare in modo più consapevole.

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