Tumore polmone, aumento casi anche in donne e non fumatori
A 5 anni dalla diagnosi è vivo solo il 18% circa dei pazienti, anche perché in più di 7 casi su 10 il tumore viene scoperto tardi. Ma con i nuovi farmaci a bersaglio molecolare, e l'immumoterapia, si sono aperti promettenti scenari di cura e di stabilizzazione della malattia, che permettono anche a chi non è candidabile a un intervento una buona e prolungata qualità di vita. Nel nostro Paese vivono quasi 107mila persone con pregressa diagnosi di carcinoma polmonare, dieci anni fa erano circa 82mila con un incremento del 30%, che mostra come la speranza di vita si stia allungando, grazie anche alle diagnosi precoci.
"Con una diagnosi di tumore del polmone non a piccole cellule con alterazione molecolare- spiega la professoressa Silvia Novello, presidente Walce- si ha la possibilità di essere curati con soluzioni terapeutiche sempre più personalizzate ed efficaci". Per il mese di sensibilizzazione, Walce organizza il 30 novembre BriDGE MUTual days, evento virtuale per pazienti e familiari,con un focus sull'emergenza Covid-19. L'associazione sta promuovendo inoltre il progetto europeo EPROPA, European Program for ROutine testing of Patients with Advanced lung cancer,per uguali opportunità di accesso a test molecolari, farmaci e studi clinici. Nella prima fase insieme all'Università di Torino, offrirà una profilazione molecolare ai pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio avanzato, e in una seconda, in caso di alterazioni molecolari per cui nel centro di riferimento non ci sia un trial specifico o il farmaco a disposizione, offrirà supporto economico e logistico per accedervi fuori Paese o regione. (ANSA).
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