Coronavirus: un saturimetro in casa rileva l’insufficienza respiratoria


Uno strumento di facile uso che potrebbe permettere di monitorare a distanza i pazienti fragili o anziani colpiti da Covid che non necessitano di cure urgenti. Attenzione al valore soglia che è del 94%

La questione dei «ricoveri in terapia intensiva inappropriati credo si debba affrontare in un quadro più articolato, anche perché ci sono alcune aree del Paese che hanno bisogno di affrontare le cure con un ricovero. È importante quindi, fornire indicazioni ai medici di base sulle terapie da dare ai pazienti Covid affinché non arrivino in rianimazione e ai quali, anzi, andrà dato un saturimetro per una gestione domiciliare attenta e costante». Lo ha detto il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, intervenendo alla conferenza stampa sull’analisi epidemiologica settimanale di martedì.

I valori che preoccupano

Rilevare l’insufficienza respiratoria in fase iniziale è importante per capire se un paziente Covid abbia problemi ai polmoni ed è possibile dotando di saturimetro tutti i pazienti Covid sospetti o Covid conclamati. Il saturimetro è un piccolo oggetto che, come una molletta, si infila al dito e misura in un istante i valori di ossigenazione del sangue. Quali sono quelli che destano sospetti? In persone sane e giovani un risultato inferiore al 95%, nei soggetti anziani e/o con patologie si può scendere fino al 92%. «Ci si deve preoccupare quando il valore scende di 4-5 punti — chiarisce Sergio Harari, primario di Pneumologia all’Ospedale San Giuseppe di Milano —. È importante effettuare la misurazione sempre nella stessa posizione, senza guanti e possibilmente senza smalto per unghie. Se aumenta la temperatura corporea, i valori di ossigeno nel sangue cambiano. Meglio quindi usare il dispositivo dopo aver preso l’antipiretico».


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