Energy drink: meglio farne a meno


I giovani le adorano e quasi non riescono a farne a meno, i loro nomi sono davvero singolari e “indicativi”: Samurai, Atomic, Dinamite No Fear, Estreme, fino alla più conosciuta Red Bull. Sono le bevande energizzanti (energy drinks), messe sotto accusa da qualche tempo negli Stati Uniti per le conseguenze e i disturbi anche gravi che possono provocare se consumate in quantità eccessiva.

Il mix degli ingredienti delle bevande energetiche contenute in lattine caratterizzate da grafica e colori di forte impatto visivo, è quasi sempre sconosciuto alla maggior parte dei giovani consumatori. Ciò che conta è fondamentalmente il messaggio con il quale viene reclamizzato il prodotto, slogan la cui forza è in grado di colpire l’utenza di riferimento: “simply the best for you“, “enjoy yourself“, “change your life”, sono messaggi che sposano perfettamente la ricerca del particolare con la ricerca crescente di stimoli nella vita quotidiana e il raggiungimento delle migliori prestazioni possibili.

L’accertamento di disturbi di importante entità legati al consumo delle bevande energetiche richiede una sensibilizzazione rispetto alla conoscenza dei contenuti delle bevande stesse e dei sintomi che possono provocare.
Tra questi, certamente reversibili, vi sono la difficoltà a stare in piedi per i malesseri che provoca la posizione eretta (intolleranza ortostatica), episodi di perdita di coscienza transitoria, con e senza segni premonitori come nausea, vertigini, visione offuscata. In particolare, per quanto riguarda l'intolleranza ortostatica il fenomeno viene accertato misurando la pressione e le pulsazioni dopo 10 minuti di ortostatismo che provoca un lieve calo della pressione e un aumento delle pulsazioni cardiache, anche se il paziente in quei casi, è decisamente sofferente e fa molta fatica a stare fermo in piedi.

Gli esperti del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Bologna, hanno indagato sull’origine di tali disturbi: se si sospende la somministrazione della bevanda, i sintomi regrediscono spontaneamente e i test autonomici ripetuti a distanza di un mese, risultano negativi. Gli studiosi sono quindi giunti alla conclusione che l’abuso di questa bibita (relativa al consumo di 4 o 5 lattine al giorno) rappresenta la causa accertata dei malesseri.
Ma quali sono le sostanze che sono messe sotto accusa? Tutte quelle eccitanti presenti in ciascuna bevanda: una lattina “standard” da 250 ml contiene infatti 80 mg di caffeina, 1000 mg di taurina e altri ingredienti compreso il glucuronolattone, la niacina, le vitamine B6 e B12, saccarosio e glucosio. In particolare la taurina e la caffeina sono riconosciute come sostanze attive direttamente o indirettamente sul sistema nervoso cardiovascolare sia negli animali che nell’uomo.

Gli studi americani
Una ricerca effettuata presso l’università di Buffalo e pubblicata sul Journal of American College Health, spiega come le sostanze contenute nelle bibite energetiche, in particolar modo la caffeina e la taurina nella maggior parte dei casi, abbiano un effetto “particolare” sulla percezione del pericolo e sulla paura. Ciò può risultare estremamente pericoloso quando al consumo della bevanda energetica si abbina anche il consumo di alcol: si ottiene infatti un mix micidiale che provoca la difficoltà del consumatore ad accorgersi di avere oltrepassato dei limiti e che fa registrare un numero sempre maggiore di accessi al pronto soccorso, con forti nausee e tachicardia, quando non sopraggiungono problemi peggiori, quali l’assoluta assenza di paure che può portare il consumatore a prendere dei rischi per la salute e la sicurezza personale proprio a causa dello “stato” di totale disinibizione, proprio come accade quando si consuma molto alcol.
Secondo un'altra ricerca svolta tra gli studenti di 10 università nel North Carolina, i ragazzi che mischiano alcolici e energy drink si ubriacano il doppio di quelli che bevono solo alcol. La caffeina ritarderebbe infatti la sensazione di aver già toccato il limite, ma prima o poi si manifestano sintomi come nausee e tachicardie. La risposta delle aziende americane, riunite nell’American Beverage Association, è che sulle lattine venga indicato che si tratta di prodotti per adulti e quindi per persone consapevoli e responsabili. È sintomatico però che sul mercato statunitense sia stato lanciato un energy drink con un nome singolare: “Cocaina”. L’effetto della bevanda pare sia simile a quello provocato dalla omonima droga ma dal momento che nella bevanda non è presente la sostanza stupefacente, essa risulta assolutamente “legale” anche se contiene circa il 350% in più di caffeina e 750 milligrammi di taurina rispetto alle bevande energetiche più famose, oltre ad una sostanza segreta che crea un intorbidimento della gola, simile a quello che provoca l'assunzione della cocaina vera e propria.

Commenti

Post più popolari