Elogio della bicicletta: previene tumori e malattie cardiovascolari


Un team di ricercatori di Glasgow ha monitorato un campione di più di 250mila «commuters» britannici per un periodo di cinque anni

La bicicletta allunga la vita. In particolare quando diventa una modalità di trasporto quotidiano per andare al lavoro, sostituendosi ad alternative di trasporto sedentarie e anche stressanti. È in questa accezione che il pendolarismo su due ruote fa quasi miracoli, perché permette di muoversi con costanza, in modo rilassante e facendo moto in maniera non faticosa (oltre che gratuita).

Pendolarismo e aspettativa di vita

Lo dice uno dei più ampi studi mai realizzati in cui alcuni ricercatori di Glasgow mettono in relazione il pendolarismo con l’aspettativa di vita: coloro che si spostano in bicicletta dimezzano i rischi di morire per patologie cardiache e tumorali. La ricerca pubblicata sul British Medical Journal evidenzia dunque un potere straordinario di questo mezzo, persino superiore alla camminata, e stabilisce che andare in ufficio regolarmente su due ruote aiuta a difendersi da patologie oncologiche e da problemi di cuore. 

Rischio di morte e probabilità di guarigione
Gli studiosi hanno monitorato per cinque anni le abitudini di trasporto giornaliero di 250mila lavoratori britannici (età media 53 anni) che usano diversi mezzi per andare al lavoro: auto, treno, mezzi pubblici, bici, a piedi o con soluzioni miste. Nell'arco di tempo considerato, 2.430 persone sono decedute, a 3.748 persone è stato diagnosticato un tumore e 1.110 hanno avuto problemi di cuore. Interessante il fatto che, secondo la statistica, il pendolarismo quotidiano in bici incida sia sulle probabilità di ammalarsi di alcune patologie, che su quelle di guarirne una volta ricevuta la diagnosi. Coloro che si recano al lavoro in bici hanno infatti un rischio di morte inferiore del 41 per cento rispetto a chi si sposta in auto o con i mezzi pubblici. Inoltre i primi hanno un rischio inferiore del 52 per cento di morire per problemi di cuore e il 40 per cento in meno di probabilità di morire di cancro.

Mente sana?
I pendolari su due ruote coinvolti nello studio hanno dichiarato di percorrere mediamente, per raggiungere l’ufficio, anche 48 km settimanali e in generale è risultato che più aumenta la distanza da percorrere più aumentano i benefici. In realtà anche la semplice camminata per recarsi al lavoro ha molti benefici, ma questi ultimi sono significativi di fronte a distanze intorno ai 2 chilometri quotidiani. Come sempre accade in questo tipo di studi, ci si chiede se non ci siano altre variabili in gioco. Per esempio il ciclista è mediamente più magro della norma, quindi il dato significativo diventa non solo l’uso della bici, quanto in generale una buona forma fisica. E se anche la mente giocasse un suo ruolo? Percorrere giornalmente lunghe distanze sulle due ruote, rispetto al percorso statico, è indubbiamente un formidabile antidoto contro lo stress, che è invece al suo apice in macchina, magari di fronte a una coda interminabile e a “colleghi” automobilisti maleducati.

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