FREDDO? VARIAMO L'APPORTO NUTRIZIONALE

L’attività fisica, nella stagione fredda, deve affiancarsi anche a una dieta ricca di alimenti che permettano un buon apporto di proteine e vitamine utili a rafforzare il sistema immunitario


In inverno aumentano i problemi cardiovascolari, alcuni dei quali anche con esiti infausti. Sono i risultati di uno studio dell’Università di Losanna, presentato al Meeting dell’European Society of Cardiology di Amsterdam, condotto su più di 107 mila individui appartenenti a sette Paesi, tra cui l’Italia, che attesta come l’organismo nella stagione fredda tenda ad accumulare peso (per una riduzione dell’attività fisica) e a consumare alimenti più calorici. Invece - consigliano gli esperti - lo sport va praticato costantemente anche all’aperto ‘proteggendosi’ però con una adeguata dieta.

I FATTORI DI RISCHIO
Variazioni spesso sottovalutate - +3,5 millimetri di mercurio per la pressione arteriosa, un paio di centimetri per la circonferenza addominale e + 0,24 per i valori del colesterolo – sono invece fondamentali per la salute del cuore, messo a dura prova dalla pigrizia o dalle abitudini alimentari dell’inverno. Queste alterazioni, però, possono essere tenute sotto controllo perseguendo uno stile di vita sano, con giusto movimento e allenamenti all’aria aperta per i ‘runner’ più temprati e una dieta ricca di fattori protettivi. Il che non significa far uso di cibi grassi e ipercalorici.

LA DIETA AD HOC
«Per prepararsi meglio alle prestazioni sportive invernali all’aperto, quali la corsa o lo sci – spiega Giacinto Miggiano, Direttore del Centro Nutrizione Umana, Università Cattolica di Roma - si dovrebbero preferire alimenti come il latte e i suoi derivati che forniscono sia gli zuccheri, il “carburante” del nostro organismo, sia le proteine, di cui l’aumento delle masse muscolari ha maggiormente bisogno». Accanto a questi non vanno dimenticati alimenti ricchi di antiossidanti e di fermenti (probiotici) che innalzano le difese immunitarie.
«Svolgono una azione favorevole sul cuore e fungono da scudo protettivo contro le infezioni delle vie respiratorie – continua il nutrizionista - i cibi ricchi di Omega 6 (noci, nocciole e mandorle) che hanno inoltre un elevato potere energetico. Sono preziose poi sardine, alici, salmone e tonno ricchi di vitamina D che aiuta a combattere la stanchezza muscolare e fortifica le ossa».
Infine non dimenticarsi, per dissetarsi, di bere acqua o bevande (tiepide) in maniera da mantenere l’organismo ben idratato, evitando la disidratazione e fastidi muscolari (crampi).Per coloro, che intendano svolgere un’attività fisica più impegnativa od anche agonistica, è indicato ricorrere ai consigli e alle cure di un nutrizionista sportivo.

A CHE ORA CORRI?
Anche il momento in cui si sceglie di praticare attività fisica può condizionare il tipo di alimentazione. «Se si corre in pausa pranzo, è consigliato consumare circa due ore prima dell’attività fisica un panino con verdure grigliate e affettati o carne bianca sempre ai ferri – precisa Miggiano – e ricorrere dopo l’allenamento ad un frutto ricco di vitamina C (arance, pompelmo mandarini, kiwi) e ad uno yogurt per compensare gli zuccheri bruciati.
Al contrario, se si privilegiano le ore serali, è indicata una sostanziosa merenda pomeridiana (ad esempio con frutta secca e toast) e una cena fatta di legumi o zuppe di cereali (farro, avena e orzo) che apportano all’organismo vitamine, sali minerali e proteine».

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