A cosa serve lo iodio? Proprietà e benefici


Rispetto ad altri oligoelementi, è indispensabile per il corretto funzionamento del nostro organismo. Infatti, una sua carenza può addirittura mettere a repentaglio le funzioni vitali, mentre la sua normale presenza aiuta a mantenere in buona salute gli organi e a prevenire diverse malattie.

Vediamo quali sono i principali benefici di questa sostanza.

  • Regola la sintesi degli ormoni tiroidei e di conseguenza il metabolismo, il peso corporeo, la termogenesi e la riduzione di sostanze tossiche, migliora la funzione cerebrale e lo sviluppo del feto, la fertilità e la salute riproduttiva, regola il sistema cardio-vascolare e riduce i casi di anemia.
  • Migliora il benessere di pelle, capelli e unghie.
  • Rinforza il sistema immunitario.
  • E’ un antiossidante quindi garantisce un corretto sviluppo osseo e riduce il rischio di tumore.

Qual è il fabbisogno giornaliero di iodio?

La quantità di iodio di cui hai bisogno, invece, dipende molto dall’età. A tal proposito l’Institute of Medicine’s Food and Nutrition Board ha fornito delle indicazioni:

  • I neonati fino a 6 mesi necessitano di 110 μg.
  • Da 7 a 12 mesi: 130 μg.
  • I bambini da 1 a 8 anni: 90 μg.
  • Da 9 a 13 anni: 120 μg.
  • Da 14 anni in su: 150 μg.
  • Donne in gravidanza 220 μg.
  • Donne in allattamento 290 μg

Carenza o eccesso di iodio: quali patologie provocano

Una carenza di iodio o un eccesso dello stesso provocano entrambi danni all’organismo che a volte possono addirittura risultare fatali. Per questo motivo prestare attenzione ai sintomi è importante per salvarsi la vita.

A tal proposito esistono principalmente due test di controllo per verificare i quantitativi di iodio nel corpo:

  • Test delle urine.
  • Patch test cutaneo dello iodio.

Una volta ottenuti i risultati, il medico potrà mettere in atto tutte le misure necessarie per evitare complicanze, come ipotiroidismo e gozzo nel caso di carenza di iodio e ipertiroidismo nel caso contrario. Entriamo nel dettaglio.

Carenza di iodio

Ipotiroidismo

La tiroide è, abbiamo detto, l’organo che più di altri consuma iodio, nel senso che ha bisogno di questo oligo-elemento per svolgere correttamente il suo lavoro.

Dunque, se il corpo non assume la giusta quantità giornaliera di iodio, la ghiandola tiroidea sarà la prima a risentirne. I danni causati da questa mancanza, oltre a quelli già citati relativi per esempio allo sviluppo di malattie cerebrali o l’insorgenza di vari tipi di tumore, riguardano anche e soprattutto l’ipotiroidismo.

Si tratta di una condizione dovuta al cattivo funzionamento della tiroide che ostacola la produzione degli ormoni tiroidei T4 e T3. I sintomi più comuni sono:

  • Aumento di peso
  • Sensazione di freddo
  • Pelle secca
  • Intestino pigro
  • Stanchezza cronica
  • Problemi nella memoria
  • Depressione.

Eccesso di iodio

Un eccesso di iodio può causare tiroiditi, cancro papillare alla tiroide e più comunemente ipertiroidismo.

Ipertiroidismo

La sovrapproduzione di ormoni tiroidei causati da un eccessivo apporto di iodio può portare all’ipertiroidismo, una patologia che provoca:

  • Battito cardiaco accelerato
  • Improvvisa perdita di peso
  • Tremore
  • Difficoltà a dormire
  • alterazione del ciclo mestruale
  • Gozzo
  • Occhi prominenti
  • Vampate
  • Capelli fragili
  • Nausea e vomito
  • Sviluppo del seno negli uomini.

E’ giusto sottolineare però che oltre allo iodio, le cause della malattia possono essere anche altre. Per esempio, il morbo di Graves, tumore alla tiroide o alle ovaie, testicoli o ipofisi.

Diagnosticare l’ipertiroidismo è possibile attraverso un emocromo completo, la scansione della tiroide o un test di captazione tiroidea che ne misura la capacità di assorbimento dello iodio.

Il trattamento principale include la riduzione della produzione di ormoni tiroidei con l’uso di farmaci specifici e beta bloccanti per controllarne i sintomi.

Visto che la maggior parte delle persone ha un’alimentazione povera di iodio, nel 2005 Camera e Senato hanno approvato una legge, la n. 55, con cui hanno definito le modalità di utilizzo e di vendita del sale alimentare arricchito con iodio con lo scopo di contrastare le malattie da carenza di iodio di cui abbiamo parlato finora.

In cucina, il sale iodato può essere usato come il normale sale da cucina e quindi per insaporire zuppe, carne, pesce e per preparare pizze, pasta e dolci.

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