CIBO - Consigli ai nonni che si occupano dei nipotini

Favorire la varietà della dieta e non solo i cibi preferiti. Una buona colazione aiuta
a cominciare la giornata con energia ed è importante mantenere pasti regolari

I nonni sono sempre più preziosi nella cura dei nipoti, ancor più d’estate quando, con la chiusura delle scuole, per molte famiglie diventa ancora più importante poter contare sulla loro disponibilità. Ma se il loro contributo è ineguagliabile, quando si tratta di alimentazione può capitare che i nonni abbiano un atteggiamento un po’ troppo permissivo. E questo potrebbe contribuire a spiegare perché in uno studio pubblicato su International Journal of Obesity, e condotto nel Regno Unito, su più di 12 mila bambini , si è visto che i bimbi accuditi a tempo pieno dai nonni avevano, all’età di 3 anni, il 34% di probabilità in più di essere sovrappeso. Anche in altri studi condotti in Cina e Giappone è emersa una maggiore tendenza al sovrappeso nei bambini di cui si prendevano cura principalmente i nonni o che vivevano in casa con loro.

Partire dalla colazione
Quali consigli per una sana alimentazione possiamo quindi suggerire ai nonni che si prenderanno cura dei nipoti nei prossimi mesi di vacanze scolastiche? «Insieme ai genitori, anche loro vanno sensibilizzati sulla importanza di una adeguata alimentazione, nell’ottica di cercare di ridurre l’obesità infantile — suggerisce Elvira Verduci, pediatra e ricercatore al Dipartimento di Scienze della Salute dell’Ospedale San Paolo, Milano: «E questo ancor più quando il vissuto dei nonni è che : “più il bambino è paffuto e più è in salute”». È quindi essenziale chiarire che certi criteri come la varietà della dieta, la prevalenza degli alimenti di origine vegetale, l’attenzione alla scelta dei grassi (preferendo l’olio extravergine d’oliva come condimento) non sono regole troppo severe ma principi fondamentali. Lo stesso vale per la regolarità dei pasti, importante anche quando si è in vacanza, a cominciare dalla prima colazione che andrebbe sempre fatta, possibilmente entro le dieci, anche quando il bambino si alza un po’ più tardi del solito o ha poco appetito magari per il caldo. Una buona prima colazione, infatti, permette di affrontare con grinta la giornata, spesso passata al mare, in montagna o comunque - si spera - tendenzialmente attiva. E a proposito di mare o di piscina prima di immergersi in acqua, soprattutto se fredda, è bene lasciar passare almeno due ore dalla colazione, anche se questa tempistica di attesa è molto controversa perché dipende da che cosa si mangia (la digestione è più lenta se si sono mangiati alimenti grassi e con un contenuto elevato di fibra) e dal singolo individuo. «Non dimentichiamo — aggiunge Margherita Guidetti , ricercatrice in Psicologia Sociale dell’Università di Modena e Reggio Emilia — che soddisfare tutte le richieste materiali dei figli o dei nipoti (dal junk food, ai giocattoli, fino a cellulare e tablet onnipresenti) non è affatto una dimostrazione di amore, che si trasmette invece mettendo a disposizione il proprio tempo per stare insieme: facciamoci “guidare” dai bambini nel gioco ma anche in cucina o nell’orto, raccontiamo loro le storie della nostra infanzia, portiamoli in campagna o in un bosco… tutto questo vale ben più di un gelato extra!»

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