Sport e prevenzione: l’importanza della visita medico-sportiva

La medicina dello sport è una specializzazione multidisciplinare integrata, in quanto accerta l’idoneità sportiva e valuta i comportamenti e le modificazioni dell’organismo indotte dall’attività sportiva stessa affinché permangano nei limiti fisiologici di ciascuno e non vi sia danno ma vantaggio in ambito psico-fisico. La medicina dello sport ha lo scopo di proteggere i soggetti che praticano o vogliono praticare attività fisica e sportiva e non rappresenta un’imposizione limitativa, ma un supporto.
Il legame tra medicina e sport risale assai indietro nei tempi, ma solamente nei primi decenni del secolo scorso si sono costituite nel mondo organizzazioni di cultori delle scienze mediche applicate allo sport che portò il CONI a istituire nel novembre del 1929 la Federazione Italiana Medici degli Sportivi, oggi Federazione Medico Sportiva Italiana, per arrivare alla istituzione della prima Scuola italiana di Specializzazione in Medicina dello Sport nel 1957.
Il certificato medico che attesta l’idoneità alla pratica sportiva agonistica/non agonistica di qualsiasi soggetto sia adolescente, adulto o anziano spesso viene considerato un atto puramente formale e burocratico e vissuto a volte dall’utente con senso di fastidio e come una perdita di tempo. E’ vero che esistono precise norme e leggi sulla tutela sanitaria dell’attività sportiva, ma la visita di idoneità allo sport deve essere considerata come un atto di tipo preventivo ed e obbligatorio anche se si sceglie di praticare un’attività “leggera”, senza grande impegno, perché l’organismo viene sottoposto a uno sforzo da affrontare comunque in buona salute .
La visita medico-sportiva, che ovviamente precede la stesura della certificazione, deve essere considerata un check-up indispensabile per tutti quelli che desiderano iniziare in sicurezza una qualsiasi attività motoria. A tal proposito, vogliamo ricordare ai genitori e ai dirigenti responsabili delle società sportive che il sistema sanitario nazionale ha rinunciato da tempo alla figura del medico scolastico ed alla visita di leva obbligatoria per legge che operavano già i primi screening degli adolescenti, dei ragazzi e dei giovani. L’occasione fornita da un monitoraggio annuale medico-sportivo rappresenta un importante momento di screening sanitario ed è fondamentale in quanto è in grado di accertare il buon funzionamento dei vari apparati (in particolare l’apparato cardiovascolare), di formulare un sospetto o di identificare con una diagnosi precoce la presenza di malattie silenti che non tollerano sforzi intensi.
Il ruolo del medico sportivo, quindi, è rilevante su tutto ciò che gravita attorno all’attività fisica e sportiva: l’alimentazione, la valutazione funzionale per l’allenamento e per la performance sportiva, la traumatologia dello sport, la riabilitazione post-infortunio, la psicologia dello sport, la prescrizione dell’esercizio fisico (ovvero l’ utilizzo dell’esercizio fisico come un vero e proprio farmaco e come tale prescritto su base individuale). Non va dimenticato, inoltre, che sono di competenza del medico sportivo importanti azioni di prevenzione come la lotta al doping e all’abuso di farmaci nello sport.
La lotta al doping in Italia si avvale, grazie alla Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI), di un’organizzazione con un’esperienza tra le più prestigiose al mondo, al servizio sia dell’Organizzazione Nazionale Anti-Doping (NADO Italia), sia dello Stato. Le operazioni di controllo vengono svolte dalla fase pre-analisi (prelievo e trasporto in sicurezza del campione biologico) effettuata dai Doping Control Officer (DCO), tutti medici tesserati FMSI e qualificati con doppia certificazione ISO, alla fase di analisi eseguita nel Laboratorio antidoping di Roma della FMSI, unico in Italia accreditato dalla World Anti Doping Agency (WADA) e secondo la norma ISO 17025, e tra i primi al mondo per numero di controlli, dotazione tecnologica ed efficienza organizzativa.

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