Il futuro nell'alimentazione: ENTOMOFAGIA, INSETTI IN TAVOLA

Dal 1° gennaio 2018 è attivo il Regolamento (UE) 2015/2283 che inquadra la commercializzazione degli insetti e delle loro parti per l'alimentazione umana nella categoria dei Novel Food.
Questi Novel Food sono i cibi nuovi cioè  privi di una storia significativa di consumo alimentare nell'Unione Europea alla data del 15 maggio 1997.
La nota ministeriale dell'8 gennaio 2018 precisa che in Italia al momento nessuna specie di insetto (o suo derivato) è stata autorizzata ai fini dell'impiego alimentare e pertanto la commercializzazione potrà essere consentita solo quando l'UE rilascerà un'approvazione conforme al Regolamento.
Attualmente sono considerate commestibili oltre 1900 specie di insetti e secondo la FAO, vengono già consumate regolarmente in una novantina di paesi al mondo. Gli insetti ritenuti più "prelibati" sono i coleotteri seguiti da bruchi, api, vespe, formiche, cavallette, locuste e grilli.
Le proprietà nutrizionali li eleggono a cibi di sicuro interesse:
 "a parità di massa edibile, contengono fino all'80% di proteine contro il 24% del pollo e il 13%-16% del bovino, sono ricchi di grassi saturi paragonabili a quelli del pesce : 1/3 di grassi saturi e 2/3 di grassi mono e polinsaturi. La maggior parte degli insetti contiene una quantità di Ferro uguale se non superiore a quella del manzo. Ricchi anche di vitamine e minerali, Vitamina B12, Riboflavina e Vitamina A" (Giaccone).
A livello di inquinamento, producono meno gas serra e meno ammoniaca, occupano meno spazio, richiedono meno acqua, meno cibo e riciclano biomasse di scarto.
L'EFSA ( Ente Europeo per la Sicurezza Alimentare) ha osservato in passato che i rischi microbiologici derivanti dal consumo di insetti siano paragonabili al consumo di altri animali, a patto che siano allevati con criteri di sicurezza e nutriti con mangimi autorizzati. Insomma, tracciabilità, controllo di filiera, sicurezza sugli standard di qualità e sanitari devono essere rispettati anche per questi alimenti.
Come reagiranno gli italiani?
Sicuramente ci sarà curiosità soprattutto da parte dei giovani, ma bisognerà superare il pregiudizio e il senso di disgusto della maggior parte delle persone. Per far fronte a queste "paure", le industrie  stanno pensando di utilizzare inizialmente farine di insetti per le preparazioni alimentari.
Cominciamo ad abituarci all'idea perchè se, come stima la FAO, la popolazione mondiale raggiungerà i 9 miliardi nel 2050, gli insetti potrebbero rappresentare un' importante fonte di cibo sia per la loro ricchezza nutrizionale sia per il loro ridotto impatto ambientale.
Assisteremo a una vera e propria "entomomania".

Dott.ssa Fasoli Anna
Biologa Nutrizionista 



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