Sindrome Night Eating (NES)


La malattia è anche conosciuta come:
disordine alimentare notturno, night eating syndrome, night-time eating disorder, sindrome dei mangiatori notturni, sindrome dell'alimentazione notturna

Che cos'è - Sindrome Night EatingLa NES (Night Eating Sindrome) è caratterizzato dalla triade anoressia mattutina, insonnia e iperfagia notturna; l’alimentazione notturna può assumere carattere di iperfagia, piluccamento ripetuto o di abbuffate compulsive. 

La NES colpisce maggiormente le donne
La Night Eating Syndrome (NES), la sindrome dei mangiatori notturni, è stata individuata per la prima volta nel 1955 dal professor Albert Stunkard dell’Università di Philadelphia. 

Il disturbo è caratterizzato dalla triade anoressia mattutina, insonnia e iperfagia notturna; l’alimentazione notturna può assumere carattere di iperfagia, piluccamento ripetuto o di abbuffate compulsive. 
Si stima che la NES colpisca l’1,5% della popolazione generale, il 9-14% dei pazienti obesi e l’8-42% dei pazienti sottoposti a chirurgia bariatrica; stime precise sui soggetti affetti da NES in Italia non sono disponibili. 
Con la dicitura disturbi del comportamento alimentare si indicano tutte le patologie psichiatriche che interessano i processi dell’alimentazione. 
Si è cominciato a parlare di questi disturbi subito dopo la seconda guerra mondiale e tali patologie hanno iniziato a manifestarsi in maniera intensiva in tutti i paesi industrializzati a partire dagli anni ’70; nei paesi in via di sviluppo e nei paesi del terzo mondo tali disturbi sono del tutto sconosciuti. 
I disturbi del comportamento alimentare affliggono soprattutto le donne di età compresa fra i 12 e i 35 anni, anche se un numero sempre maggiore di maschi è afflitto dal medesimo problema. 
La NES tende a comparire fra i 30 e i 40 anni, affligge soprattutto le donne e può instaurarsi sia per una vera e propria inversione del normale ciclo giorno-notte sia per problemi di coppia e lavorativi. 



Fame biologica di notte
La NES si ingenera sia per una vera e propria inversione del normale ciclo giorno-notte sia per problemi di coppia e lavorativi; sicuramente, inoltre, nell’insorgenza di questa sindrome giocano un ruolo importante i ritmi frenetici della vita moderna che sconvolgono i normali ritmi biologici. 

Nella pausa pranzo c’è chi salta il pasto completamente, chi consuma un pasto frugale in un posto rumoroso, chi divora un panino in piedi; un’alimentazione così disordinata può portare alla sensazione di fame biologica nell’unico momento di pace, la notte. 
La fame biologica che si ingenera secondo questo meccanismo, l’ansia e le tensioni emotive possono andare a disturbare il normale ritmo sonno veglia con ripercussioni negative sulla psiche, sulla digestione e sul peso corporeo. 

I soggetti affetti da NES si svegliano più volte durante la notte in preda all’ansia e alla depressione: solo mangiando cibi molto grassi e zuccherini riescono a placare l’ansia e a riaddormentarsi. 
Il sonno di chi è affetto da NES è molto disturbato: si addormentano con difficoltà e in genere solo dopo aver mangiato; si svegliano una o più volte durante la notte, in genere il primo risveglio si verifica una o due ore dopo l’addormentamento.

Diagnosi - Sindrome Night Eating

Anoressia mattutina o iperfagia serale?

L’ American Psychiatric Association anche se sono stati delineati dei criteri diagnostici non riconosce la NES come un disturbo a se stante, ovvero la NES non è ancora stata riconosciuta come categoria diagnostica indipendente. 

Si fa diagnosi di NES, tuttavia, se i pazienti rispondono ai seguenti requisiti:

Anoressia mattutina o consumo della prima colazione anche se la quantità di cibo non è significativa
 Iperfagia serale con il 50% o più dell’introito energetico quotidiano consumato dopo l’ultimo pasto serale
Insonnia caratterizzata da almeno un risveglio per notte con assunzione di cibo durante i risvegli
I criteri sopra riportati si ripetono per almeno 3 mesi o più

I pazienti non soddisfano i criteri per altri disturbi alimentari, in particolare bulimia nervosa e Binge 
Eating Disorder

I criteri diagnostici per la NES sono stati delineati nel 2001, ma non sono stati pienamente accettati da tutta la comunità scientifica perché se applicati a popolazioni diverse da quella americana, circa il 25% dei soggetti normopeso soddisferebbero tali criteri diagnostici. 

Cura e Terapia - Sindrome Night Eating

Farmaci e pscicoterapia insieme per battere la NES

Un gruppo di psichiatri della Shimane Medical University di Izumo in Giappone ha seguito per 2-3 settimane 4 pazienti con NES a cui hanno somministrato paroxetina, un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina (SSRI); secondo lo studio in questi 4 pazienti vi è stata una remissione della patologia. 

Questo studio conferma la validità degli antidepressivi nella cura della NES, ma 4 pazienti sono troppo pochi per trarre delle conclusioni. 
Altri studi hanno evidenziato una risposta positiva anche alla sertralina, un altro SSRI: questi riscontri suggeriscono il ruolo critico giocato dalla funzione serotoninergica nella NES. 
Sarebbe interessante sperimentare cosa succede nei pazienti affetti da NES se di notte si aumentassero i livelli di melatonina; se si aumentassero i livelli notturni di leptina o se si riuscisse a migliorare la sensibilità dei tessuti alla leptina stessa.

Alcuni ricercatori ritengono altrettanto interessante sperimentare a cosa potrebbe portare un aumento dei livelli circolanti di triptofano: i mangiatori notturni divorano carboidrati; il consumo di grandi quantità di carboidrati determina un aumento nella disponibilità di triptofano che poi viene interamente convertito in serotonina. 
Buoni risultati si possono ottenere con le terapie cognitivo comportamentali. 

Dieta - Sindrome Night Eating

La dieta può aiutare

Curare la NES non è semplice: sicuramente servono psicoterapia e un’adeguata terapia farmacologica; curare con particolare attenzione la dieta, però, può aiutare a meglio fronteggiare questo disturbo. 

I pazienti con NES dovrebbero provare a consumare una colazione completa, anche se non vi è assolutamente lo stimolo della fame. Per pranzo si dovrebbe scegliere un pasto ricco di fibre , pasta, pane, insalata, legumi e carne. 
A cena bisogna consumare un pasto leggero, ma la cena non va mai saltata: è consigliabile orientarsi verso una zuppa o un’insalata di legumi e una fetta di pane. 

È importante evitare il dessert dopo cena; è consigliabile, infine, bere una tisana o un te alla frutta per concedersi un sano momento di dolcezza e relax. 

Aspetti psicologici - Sindrome Night Eating

La NES e la depressione

Il 45% dei soggetti affetti da NES sperimenta un episodio di depressione maggiore nel corso della vita e un altro 30% soffre di altre forme di depressione. 

I pazienti con NES, però, evidenziano un peggioramento del tono dell’umore man mano che si avvicina la sera, un atteggiamento classico nella depressione atipica, ma chi soffre di depressione atipica tende ad alimentarsi in eccesso e a sonnecchiare durante tutta la giornata. 

Nella NES, invece, lo stato d’animo è alquanto positivo al risveglio e durante la mattinata e poi, gradualmente, tende a decadere, fino a sfociare la sera e la notte in una marcata angoscia con conseguente sovralimentazione. 
Uno studio condotto negli anni ’90 ha accertato che nel 90% dei casi la condotta alimentare notturna si accompagna ad alcuni disturbi psichiatrici come disturbi di panico, di ansia generalizzata, tratti di depressione e isteria.

Per saperne di più - Sindrome Night Eating

Melatonina e leptina

Nei soggetti colpiti da NES è stata osservata un’alterazione dell’asse ipotalamo-ipofisi con una maggiore produzione circadiana rispetto al normale di cortisolo, proprio perché il soggetto non è capace di gestire adeguatamente lo stress. 

Si riscontra un’inversione del normale ritmo ormonale fra giorno e notte, fra melatonina che influenza il sonno e leptina che influenza l’appetito. 
Normalmente i livelli plasmatici di leptina aumentano durante la notte per sopprimere la sensazione di fame: nei soggetti affetti da NES i livelli di leptina sono più bassi della norma e questo aiuta a spiegare il food craving notturno. 
Parimenti in questi pazienti fra le 22 di sera e le 6 del mattino è possibile riscontrare livelli di melatonina inferiori alla norma, ecco perché i risvegli notturni sono così frequenti. 
I pazienti affetti da NES assumono con i loro spuntini notturni e serali circa il 70,3% delle calorie giornaliere e prediligono cibi ricchi di carboidrati: questi macronutrienti diventano il mezzo per ristorare il sonno disturbato. 

L’ingestione di carboidrati è un modo per migliorare il sonno e il tono dell’umore per questo si pensa che la terapia farmacologica della NES si dovrebbe intentare con inibitori selettivi del re-uptake della serotonina, con antagonisti del recettore del CRH (corticotropin-realising Hormone) sempre associati alla psicoterapia. 

10512

Commenti

Post più popolari