Acne e alimentazione

Chiedi a qualsiasi medico se c’è un legame tra acne e alimentazione e la risposta sarà quasi sempre negativa. Secondo il Journal of the American Medical Association: “Nella maggior parte dei pazienti, l’alimentazione non è in alcun modo relazionata con l’acne e non causa la comparsa dei brufoli: anche grandi quantità di determinati alimenti non aggravano clinicamente l’acne e le condizioni della pelle acneica”.
Eppure è un dato di fatto che esiste una relazione importante tra acne e alimentazione.
Innumerevoli malati di acne hanno potuto constatare che la loro acne peggiora quando consumano determinati alimenti e che, al contrario, le condizioni della loro pelle migliorano quando apportano cambiamenti alla loro dieta.
Allora perché i dermatologi insistono così ostinatamente nell’affermare che non esiste un legame tra acne e alimentazione e che non ci sono cibi che causano la comparsa dei brufoli? Secondo Mike Walden, la risposta è semplicemente che non si può guadagnare promuovendo un’alimentazione sana. O almeno non si può guadagnare così tanto come vendendo farmaci e medicinali da banco contro i brufoli.
In effetti, l’obiettivo principale delle industrie farmaceutiche è esattamente quello di creare prodotti contro i brufoli che, in qualche modo, creino dipendenza e che debbano venire utilizzati a tempo indeterminato proprio come accade per gli shampoo antiforfora (non bisogna mai dimenticare che sono le malattie croniche a rappresentare la fonte principale dei loro profitti).
Quindi, la verità è che il tuo medico è, in qualche modo, un ostaggio delle grandi industrie farmaceutiche le quali, in molte parti del mondo, finanziano le Facoltà di Medicina delle più prestigiose Università.
Un’alimentazione adeguata può ridurre drasticamente l’infiammazione e può persino arrivare ad eliminare completamente l’acne.
La verità è che la teoria secondo la quale tra acne e alimentazione non c’è nessun legame è semplicemente un mito.
Questa teoria dogmatica secondo la quale l’acne è semplicemente un’incurabile malattia della pelle di origine genetica si basa su due ricerche pubblicate rispettivamente nel lontano 1969 e nel lontano 1971, le quali miravano a studiare la connessione tra alimentazione e acne.
Tali studi rappresentano il fondamento del trattamento convenzionale dell’acne, ovvero il fondamento dell’idea secondo la quale l’acne non può essere curata definitivamente e l’unica cosa che possiamo fare è affrontare i suoi sintomi (infiammazioni, pus, arrossamento, untuosità), applicando creme contro i brufoli, antibiotici, e assumendo farmaci da banco o prescritti.
Tuttavia una serie di studi più recenti sul rapporto tra acne e alimentazione (in particolare quelli condotti sulle popolazioni aborigene di Kitavan e del Paraguay) hanno dimostrato che i risultati degli studi effettuati nel 1969 e 1971 erano fondamentalmente sbagliati.
Questi studi più recenti hanno chiaramente individuato un significativo legame tra acne e alimentazione ed hanno dimostrato che la dieta è uno dei principali fattori che contribuiscono allo sviluppo dell’acne potendo influenzare negativamente la regolazione ormonale e il processo naturale di eliminazione delle tossine.
Mentre negli Stati Uniti più dell’80% degli adolescenti tra i 16 e i 18 soffre di acne e più di 17 milioni di americani soffrono di una qualche forma di acne, è interessante notare come le popolazioni aborigene che vivono e mangiano in modo tradizionale soffrano di acne in proporzioni decisamente inferiori, se non per nulla.
Nel 2002, il dottor Cordain e i suoi colleghi hanno pubblicato una ricerca nella quale venivano esaminati 300 abitanti dell’isola di Kitavan, al largo della costa della Papua Nuova Guinea, mostrando che nessuno degli isolani aveva nemmeno una macchia sulla pelle del viso. Risultati simili sono stati riscontrati presso una popolazioni degli indiani del Sud America, che viveva in una giungla remota nel Paraguay orientale, gli Ache.
I nativi di Kitavan e gli indiani del Sud America non avevano accesso ai nuovissimi medicinali da banco, a creme o farmaci contro l’acne e non avevano nessun dermatologo con il quale consultarsi. L’unica grande differenza tra loro e i cittadini americani o europei era la loro alimentazione.

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