Dieta dei bimbi sempre meno sana: colpa del marketing?

Secondo un'indagine dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, la continua esposizione a device come computer, smartphone e tablet espone i più piccoli a strategie di marketing più o meno nascoste, che spingono verso il consumo del cosiddetto junk food, il cibo spazzatura

A lanciare l’allarme è l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Attraverso i più svariati canali - appplicazioni per smartphone, siti internet, social media, video e blog - i bambini sono continuamente esposti a innumeravoli strategie di marketing, più o meno nascoste, che promuovono alimenti poco salutari: il cosidetto junk food, il cibo spazzatura. E’ certamente molto difficile, per soggetti vulnerabili come i bambini, non restare impressionati ed essere condizionati da immagini sempre più colorate, pulite, perfette che ritraggono snack, hamburger, patatine fritte, bibite gasate: tutti alimenti il cui abuso può condurre verso malattie come l’obesità, il diabete, patologie cardiovascolari ecc. C’è di più: secondo uno studio condotto da Paul Johnson e Paul Kenny, dello Scripps Research Institute, il consumo di cibo spazzatura altererebbe l’attività cerebrale in modo del tutto simile a quello provocato da stupefacenti come la cocaina e l’eroina; difatti, durante un esperimento condotto su cavie da laboratorio, si è notato che la parte del cervello destinata alle stimolazioni del piacere diventava insensibile richiedendo quantità sempre maggiori di cibo spazzatura per riacquisire sensibilità.
Secondo Zsuzsanna Jakab, direttrice dell’Ufficio Europeo dell’OMS, «siamo giunti a un punto in cui servono azioni urgenti per proteggere i bambini dal marketing digitale che promuove cibi ricchi di grassi, sale e zucchero: un bombardamento che rischia di minacciare la salute dei più piccoli, spesso all'insaputa dei genitori». L'OMS Europa punta il dito contro l'assenza di una regolamentazione efficace dei media digitali in molti Paesi; chiedendo che le leggi a tutela dei minori, già in vigore per il marketing off-line, vengano estese anche a quello on-line. E’ inoltre necessario verificare che certi tipi di pubblicità non risultino ingannevoli o adescatrici per i bambini e che tutti gli alimenti dannosi per la salute vengano sottoposti a sanzioni di carattere economico.
La questione è di fondamentale importanza: si stima, infatti, che in Europa il 25% dei bambini in età scolare sia già in sovrappeso o addirittura obeso e che il 60% di questi sarà in sovrappeso anche in età adulta.

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