Noci, semi di lino e kefir: i cibi che aiutano nel cambio stagione

Testa pesante, sonnolenza anche al mattino, difficoltà a concentrarsi? Tutta colpa del cambio stagione che scombussola l’equilibrio dell’organismo. Ecco otto alimenti che possono aiutarci a vivere la primavera in piena forma senza dimenticare l’importanza di una respirazione profonda
L'ASPETTIAMO con ansia perché segna il ritorno delle giornate più lunghe, con il sole che ci riscalda e illumina tutto ciò che facciamo. Eppure per la maggior parte delle persone, l’arrivo della primavera non è affatto piacevole. Tutt’altro. Ci sentiamo stanchi, pigri, apatici e stentiamo ad alzarci al mattino o a concentrarci al lavoro. Nelle donne poi spesso c’è un ritardo del ciclo mestruale e forti mal di testa. Come mai?

Ormoni in tilt. Complice l’arrivo dell’ora legale, il sistema nervoso subisce continui adattamenti che possono diventare stressanti soprattutto se il carico di stanchezza che ci portiamo sulle spalle dall’inverno non è stato elaborato e gestito. “L’aumento della serotonina e della melatonina indotto dalla primavera, anche se rappresenta un evento positivo, perché segno di risveglio, può innescare un peggioramento dell’umore soprattutto nelle persone tendenzialmente ansiose e nervose, nonché tensioni in quelle giù di tono” spiega Serena Missori, specialista in endocrinologia, diabetologia e nutrizione e presidente dell'Accademia italiana di nutrizione e medicina antiaging (Ainma). La primavera quindi tende a voler portare un nuovo equilibrio nell’individuo ma per farlo genera temporaneamente uno squilibrio psico-fisico. Ecco perché scegliere i cibi giusti può fare la differenza nel contrastare i disturbi primaverili.
Tiramina e potassio. Tra gli alimenti che possono aiutarci a superare il cambio stagione c’è la banana: "Contiene la tiramina che è un simpatico mimetico indiretto ed aiuta a stimolare il sistema nervoso quindi è utile in caso di apatia, sonnolenza primaverile e stanchezza. È anche ricca di minerali tra cui il potassio” spiega Missori.

Sali minerali. Per fare il pieno di sali minerali, si può scegliere il porro: "Contiene minerali tra cui ferro e magnesio che aiutano in caso di stanchezza. Inoltre, è ricco di fibre con proprietà depurative e blandamente lassative, utile per depurare l'intestino dagli eccessi invernali. Sembra essere anche afrodisiaco", dice la nutrizionista autrice – tra l’altro – del libro La dieta dei biotipi (Edizioni Lswr). Nella dieta del cambio stagione non possono mancare gli spinaci: "Sono ricchi di ferro e dunque utili per i cali di energia tipici della stagione primaverile. Essi contengono inoltre magnesio, potassio e vitamine del complesso B. Per favorire l'assorbimento del ferro è necessario che il consumo di spinaci sia accompagnato, all'interno dello stesso pasto, da alimenti o bevande ricche di vitamina C, come spremute appena preparate".

Fibre e antiossidanti.
 A colazione non dovrebbe mancare mai un po’ d’avena: “E’ ricca di fibre e antiossidanti, in particolar modo il beta glucano e l'avenantramide che aiutano a ripulire l'intestino, ad abbassare il colesterolo cattivo Ldl, ad indurre un senso di sazietà a lungo mantenendo stabile la glicemia ed evitando cali di energia che sono tipici in primavera” dice la nutrizionista.
 
Omega 3. Anche il pesce può essere d’aiuto per favorire l’adattamento dell’organismo al cambio di stagione. “In particolare, lo sgombro è ricco di acidi grassi omega 3 utili per ridurre l'infiammazione cronica silente, per ripulire le arterie e potenziare le funzioni cerebrali” spiega l’esperta. Si può fare scorta di acidi grassi omega-3 anche con la frutta secca e i semi oleosi, come i semi di zucca e di lino. “A seconda delle varietà consumate, sia frutta secca che semi possono arricchire la nostra dieta di elementi essenziali quali manganese, ferro, rame, magnesio, fosforo, vitamina B1, B2, B5 e B6, che sono fondamentali per la produzione dell'energia necessaria al nostro corpo per affrontare gli impegni quotidiani” spiega Missori. Nocciole, semi di sesamo e semi di zucca, inoltre, sono tra le fonti principali di triptofano, fondamentale per contrastare la stanchezza.

Proteine e carboidrati. 
Per avere a disposizione energia sia a breve che a lungo termine, servono sia le proteine che i carboidrati. “Troviamo entrambi nei legumi che sono, inoltre, ricchi di minerali come ferro, magnesio, fosforo e potassio” dice la nutrizionista. “Inoltre, il loro consistente contenuto sia di proteine che di fibre contribuisce al mantenimento di un livello costante di zuccheri nel sangue”. Rispetto alla carne, essi contengono una minore quantità di calorie e grassi a parità di quantità.
 
Probiotici. Spesso al cambio di stagione, la variabilità del clima e delle temperature può provocare qualche squilibrio intestinale. Un aiuto può arrivare dai probiotici come dimostrano diversi studi tra cui uno dei più recenti è quello pubblicato sulla rivista scientifica Integrative medicine: “Yogurt, Kefir e vegetali fermentati aiutano a mantenere in equilibrio la flora batterica intestinale ed in salute tutto l'apparato digerente aumentando la forza, la vitalità, il benessere” conferma Missori.
 
Respiri energizzanti. La respirazione può essere di grande aiuto in tutte le fasi della vita in cui siamo in difficoltà o semplicemente più stanchi del solito: “L’ideale è fare delle respirazioni energizzanti attraverso le narici, muovendo volontariamente il torace, contando 3 secondi per l’inspirazione e 3-4 secondi per l’espirazione. Ripetere 10 volte più volte al giorno, in questo modo si attiva il sistema nervoso simpatico che è rivitalizzante” spiega l’esperta. Se, invece, anziché essere sotto tono stiamo vivendo uno stato d’ansia, irrequietezza e nervosismo, allora tendiamo a respirare molto velocemente, spesso attraverso la bocca ed espandendo poco il torace. Così facendo, si autoalimenta lo stato di agitazione. “In questo caso, bisogna eseguire la respirazione addominale della calma muovendo volontariamente l’addome. Inspirare per 6-8 secondi spingendo verso l’esterno l’addome ed espirare in 8-10 secondi riportando all’interno l’addome. In questo modo si attiva il sistema nervoso parasimpatico che è rilassante” conclude Missori.

FONTE: repubblica.it

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