Il primo contraccettivo ormonale per lui: come funziona e quali sono gli effetti collaterali

Il primo contraccettivo ormonale maschile funziona attraverso una semplice iniezione da ripetere a distanza di alcune settimane, che ha l’effetto di abbattere per un periodo limitato il numero di spermatozoi attivi e quindi ridurre il rischio di gravidanze indesiderate. I test sono giunti alla fase 2 di sperimentazione clinica – in cui comincia la valutazione di efficacia – e il tasso di successo del nuovo contraccettivo appare sovrapponibile a quello di altri metodi contraccettivi comuni, tuttavia l’incidenza di effetti collaterali è tale da richiedere ulteriori approfondimenti.  

«Sebbene le iniezioni sono efficaci nel ridurre il tasso di gravidanze, la combinazione ormonale deve essere studiata più a fondo per ottenere un buon equilibrio tra efficacia e sicurezza» ha spiegato Mario Philip Reyes Festin dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che coordina le sperimentazione. 

IL TEST SU 320 UOMINI TRA I 18 E I 45 ANNI  
Mentre per le donne esiste oggi la possibilità di ricorrere a diversi tipi di anticoncezionali di tipo ormonale – come la pillola, il cerotto o l’anello – le uniche possibilità di contraccezione nell’uomo sono ridotte all’uso del preservativo e alla vasectomia, con quest’ultima che ha effetti irreversibili sulla fertilità. «Lo studio mostra che è possibile avere un contraccettivo ormonale per gli uomini che riduce il rischio di gravidanze non pianificate» ha affermato Mario Philip Reyes Festin dell’Oms, che ha reso noti – sulla rivista Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism – i risultati del test sperimentale condotto su 320 uomini di età compresa tra i 18 e i 45 anni, arruolati Australia, Cile, Germania, India, Indonesia, Italia e Regno Unito.  

Tutti gli uomini sono stati sottoposti, a distanza di otto settimane, a un’iniezione di testosterone undecanoato, una forma di testosterone, unito a un progestinico chiamato noretisterone enantato. L’intento dello studio era quello di verificare che il nuovo composto ormonale riducesse la concentrazione di spermatozoi per ogni millilitro di liquido seminale al di sotto di 1 milione, quando 15 milioni per millilitro è il numero normalmente presente negli uomini fertili. 

Depressione e sbalzi d’umore  
I risultati della ricerca hanno mostrato che il nuovo composto ormonale è efficace nel 96% dei casi, dimostrando un tasso di successo sovrapponibile a quello di altre strategie anticoncezionali come lo stesso preservativo. Una volta interrotta l’iniezione di ormoni, inoltre, il 95% degli uomini a mostrato unritorno ai valori normali nel numero di spermatozoi nell’arco di un anno.  

A preoccupare maggiormente i ricercatori, tuttavia, è l’incidenza di effetti collaterali, riconducibili soprattutto a disturbi dell’umore e depressione, che hanno interessato rispettivamente il 5% e il 3% dei pazienti arruolati nel trial. «È possibile che anche solo modificando la tempistica delle iniezioni si possano avere minori effetti collaterali, particolarmente quelli correlati all’umore» avvertono gli scienziati, che si preparano a sperimentare nuove formulazioni e nuove tempistiche di quello che potrebbe diventare il primo contraccettivo ormonale maschile a trovare la via del commercio. 

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