Pipì in piscina, ecco i rischi per la salute

(AdnKronos Salute) – Forse non lo dici, però lo fai. Per gli amanti del nuoto in piscina, ammettere di fare la pipì in vasca resta un tabù. Appena il 19% degli adulti confessa il ‘vizietto’, meno di uno su 5. Ma ora la scienza smaschera chi mente: una piscina grande un terzo rispetto a un’olimpionica contiene 75 litri di urina, che scendono a 30 in una vasca più piccola. Numeri “sorprendenti” pubblicati nero su bianco su ‘Environmental Sciences and Technology Letters’, che rimbalzano con tutta la loro forza sulla stampa internazionale insieme all’allarme lanciato dai ricercatori autori del campionamento:

“Il contatto fra la pipì e i disinfettanti usati per igienizzare l’acqua può scatenare una reazione chimica che libera sostanze irritanti per gli occhi e il respiro. Con il rischio di crisi d’asma”, avverte Lindsay Blackstock, dottoranda di tossicologia analitica e ambientale dell’università dell’Alberta, in Canada. “Le urine – spiegano gli studiosi – sono ricche di sostanze azotate come urea, ammoniaca, amminoacidi e creatinina. Reagendo con i tipici disinfettanti a base di cloro, possono formare composti detti Dbp. E l’esposizone ai Dbp volatili, in particolare alla tricloramina, nelle piscine coperte può causare irritazioni oculari e respiratorie.
Fino all’asma occupazionale per chi negli impianti ci lavora. Gli scienziati hanno prelevato ed esaminato oltre 250 campioni d’acqua di piscina, nei quali hanno cercato un dolcificante artificiale chiamato acesulfame-K, comunemente contenuto nei cibi processati e nelle bevande frizzanti. Una sostanza ‘spia’ della presenza di urina, perché non viene metabolizzata ed è quindi eliminata tal quale dall’organismo. Le analisi sono state effettuate in 31 impianti di 2 città canadesi non meglio identificate. Il team preferisce non rendere noti i nomi, però non ha dubbi: “Con ogni probabilità i risultati ottenuti sarebbero più o meno lo stessi in ogni altro luogo del mondo”.
Quanta pipì c’è in piscina?
Una vecchia barzelletta racconta di un uomo che viene ripreso dal bagnino perché urina in piscina. L’uomo risponde che tutti la fanno in piscina, ma il bagnino ribatte: «Sì, ma non dal trampolino…». Scherzi a parte, avete presente quell’odore caratteristico che si sente in una piscina pubblica? Molti pensano che si tratti del cloro disciolto nell’acqua, ma in realtà è l’odore caratteristico delle cloroam-mine (tra l’altro, per disinfettare le piscine non si usa il cloro, che esplode a contatto con l’acqua, bensì gli ioni ipoclorito). Le cloroammine si formano per reazione tra gli ioni e l’urea contenuta nell’urina. La reazione
è spontanea ma, perché si noti l’effetto, è necessario che ci siano buone quantità di reagenti. Per dirla breve, più forte è l’odore che sentite, maggiore è il numero di persone che hanno svuotato la vescica in acqua. La prova. Non ci credete? Prendete un recipiente, riempitelo con acqua e aggiungete un bicchiere di candeggina (che, per l’appunto, è ipoclorito di sodio), poi annusate. Sentirete un odore non troppo forte. Ora aggiungete urina, mescolate, annusate. Non è proprio questo l’odore che capita di sentire nelle piscine?
Sapevate che fare la pipì in piscina fa male ai polmoni? A dirlo è uno studio portato avanti dalla China Agricultural University con la Purdue University. La ricerca è stata pubblicata su Environmental Science & Technology. Dunque, fare la pipì in piscina può essere davvero pericoloso per i polmoni, cerchiamo di capire perché.
A quanto pare, mescolando il cloro ai composti presenti nell’urina, possono avere origine delle sostanze chimiche che generano problemi respiratori. E’ per questo che fare la pipì in piscina fa male ai polmoni. Lo studio in questione si è basato su alcuni esperimenti di laboratorio. I ricercatori hanno raccolto dell’acqua da piscine cinesi, combinandola poi con sostanze con la medesima composizione chimica dell’urina e del sudore. A quanto pare il cloro, che si trova nelle piscine, fa reazione con l’acido urico presente nell’urina, portando alla formazione di sostanze che possono fare davvero male. Si tratta del cloruro di cianogeno, che può avere effetti sulla salute non solo per quel che concerne i polmoni, ma anche rispetto al sistema nervoso centrale e al cuore, nel caso in cui tale sostanza venisse inalata.
Insomma, chi va in piscina dovrebbe cercare di non fare la pipì al suo interno, sia perché è poco igienico, sia perché potrebbe comportare problemi alla salute propria e degli altri. Purtroppo l’abitudine a fare la pipì nelle piscine appartiene a molte persone, ed è difficile far capire che si tratta di un comportamento scorretto. Dopo tutto le piscine sono sotto accusa anche per altri problemi alla salute, sempre a causa della scarsa igiene e dal fatto che siano così frequentate. In più fare la pipì in piscina fa male ai polmoni. Insomma, è decisamente meglio evitare e andare in bagno.
FONTE: adnkronos

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