L'intelligenza si vede dallo sguardo: grazie alla grandezza delle pupille

Esiste una correlazione fra la grandezza delle pupille e le capacità mentali degli esseri umani. Questo almeno secondo i ricercatori del Georgia institute of technology, che hanno esposto la loro teoria in uno studio, pubblicato dalla rivista "Cognitive psychology".

Memoria di lavoro e intelligenza fluida - Le analisi dei ricercatori sono state condotte su un campione di oltre 500 persone. I test cognitivi cui sono stati sottoposti i soggetti hanno riguardato, in particolare, la loro memoria di lavoro e il cosiddetto "ragionamento fluido". La prima è quella parte di memoria a breve termine che serve per l'immagazzinamento temporaneo e il primo utilizzo di un'informazione: il classico esempio può essere la memorizzazione di un numero per poterlo digitare subito dopo su una tastiera telefonica. Il secondo è, invece, la capacità di pensare secondo logica e di affrontare il problem solving in situazioni inedite.


Pupille più grandi e più intelligenti - Il test sui soggetti ha evidenziato che chi totalizzava punteggi maggiori, mostrando dunque migliori capacità cognitive, aveva pupille più grandi rispetto a chi otteneva performance peggiori. E questo accadrebbe sia durante l'esecuzione dei test, sia "a riposo", circostanza quest'ultima sulla quale in effetti si è maggiormente concentrato lo studio oggetto di pubblicazione. Il nesso fra le dimensioni della pupilla e l'intelligenza sarebbe da ricercare nel locus caeruleus, un'area del cervello che comunica direttamente con l'occhio e la cui attività neurale è associata a modifiche della dimensione della pupilla. Questa zona, oltre che con l'occhio comunica con il lobo prefrontale, sede delle funzioni cognitive superiori e cioè di quella che chiamiamo comunemente "intelligenza".

La necessità di approfondire - Lo studio è uno dei primi nel suo genere e, precisano gli stessi autori, necessiterà di approfondimenti dato che le scoperte sono "incidentali e mancano di una spiegazione chiara". La stessa équipe di lavoro aveva compiuto altri studi analoghi nei mesi precedenti, e ha via via introdotto nel campione variabili diverse relative a etnia, fasce d'età, uso di sostanze stupefacenti. Ad essere correlata con la grandezza delle pupille - concludono i curatori della ricerca - è soprattutto l'intelligenza fluida: è quella la direzione in cui indagare nei prossimi anni per comprendere al meglio questo sorprendente fenomeno.
FONTE: SKY

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